Incontro tra Conte e Merkel tra intesa e spaccatura
Incontro tra Conte e Merkel tra intesa e spaccatura di Valentina Linzalata.
Nell’elegante castello di Meseberg alle porte di Berlino si sono incontrati Angela Merkel e Giuseppe Conte, giunto in Germania come ultima tappa del tour europeo in vista del prossimo Consiglio europeo di giovedì e venerdì.
«L’Italia è stata colpita in modo particolarmente pesante dalla pandemia del Coronavirus e gli italiani hanno reagito con straordinaria disciplina» ha subito elogiato la Cancelliera e aggiunto:
«Quello che abbiamo proposto come fondo per la ripresa deve essere poderoso, non può essere ridimensionato perché la sfida che abbiamo di fronte richiede una grande risposta, che ha una dimensione politica».
Giuseppe Conte ovviamente contento delle parole della Merkel, le riconosce «grande capacità politica, visione strategica e la piena consapevolezza del momento storico che viviamo».
Ovviamente al centro dei loro discorsi è il tanto atteso Recovery Fund (un accordo da 750 miliardi di cui 172 miliardi tra risorse a fondo perduto e prestiti per l’Italia) con l’obiettivo di giungere in tempi brevi per far si che l’economia del paese possa riprendere dopo lo stop Pandemico.
La Germania dopo aver fatto ammenda nel discorso del 1 Luglio,non manca di dimostrare la sua buona volontà nel raggiungere un accordo.
Ma la riuscita non sarà semplice, soprattutto dopo gli ultimi sviluppi Europei. Da un lato ci sono i nord-europei. Austria, Paesi Bassi e Paesi Scandinavi in testa che esigono regole e condizioni ben definite per dare il consenso all’erogazione dei fondi.
La Merkel, anche se in questi mesi è stata coraggiosa nell’esporsi sulle concessioni è d’accordo con il progetto di governance del Recovery Fund di Charles Michel che attribuisce ai Paesi rappresentati nel Consiglio europeo il vaglio e l’approvazione finale dei vari piani nell’utilizzare i fondi di salvataggio.
Questo non piace a Conte perché permetterebbe al Consiglio di entrare fin troppo nei singoli dettagli dei piani di Recovery degli Stati membri.
Insomma intesa e spaccatura, ma la cosa positiva è che per la Cancelliera«Recovery Fund deve essere qualcosa di potente e importante» e farà sicuramente di tutto per trovare una conciliazione tra gli stati e la riuscita in questa impresa epocale.
Valentina Linzalata @valelinz