E se sei contagiato dal Coronavirus e ti fanno “Rimbalzare”?
Siamo ormai stremati tutti dalla pandemia, del coronavirus, dalla quarantena. Speriamo presto di lasciarci questa storia alle spalle, anche se rimarranno evidenti i segni di questa storia per sempre, speriamo solo nella nostra memoria.
Vivo a Stoccarda e la pandemia con la conseguente angoscia da virus in famiglia non l’abbiamo vissuta. Io lavoro alle poste, mentre mia moglie lavora in ospedale e quindi questi tre mesi abbiamo dovuto lavorare di più del normale e non potevamo, anche se avessimo voluto, riguardarci ed evitare le occasioni di contatto, tanto che più volte ho ripetuto agli amici che abbiamo continuato solo a sentire telefonicamente che il contagio per la nostra famiglia era solo una questione di tempo. Troppi contatti inevitabili e quindi rassegnati in attesa del contagio, fidando nelle parole dei medici, per i quali il contagio da COVID-19 di per sé non è la fine del mondo, almeno per le persone come noi che godono di uno stato di salute normale senza alcuna patologia.
Ma non mi ero posto una domanda. Ma se siamo contagiati, cosa dobbiamo fare? Quali sono le procedure e a chi mi devo rivolgere? Vi racconto le nostre due settimane in compagnia del Corona Virus.
Mercoledì 13 maggio – Mia moglie ha la febbre, tosse, dolori articolari e rimane a casa dal lavoro. Ha evidentemente i comuni sintomi Coronavirus. Io ho già da diversi giorni mal di testa fisso e dolori articolari, ma non ho febbre, quindi decido di continuare ad andare a lavorare. Torno dal lavoro e vista la situazione decidiamo di andare per fare il test. Passiamo prima dal Fieber-Ambulanz di Bad Cannstatt, ma non c’è nessuno, nessun numero di telefono, nessun indirizzo internet o altro, solo un fantomatico cartello “Scusate siamo in pausa” messo per le ore 14 ma adesso erano le 18,30….Mah, alla faccia della pausa. Procediamo oltre ed andiamo al Katharinenhospital Stuttgart Klinik per chiedere informazioni ed eventualmente fare il test.
All’ingresso c’è il blocco, raccontiamo dei sintomi e del fatto che lavoriamo con il pubblico e quindi alto rischio contagio per molti altri, ci rimbalzano dicendo che il test viene fatto solo per casi gravi. Torniamo a casa.
Giovedì 14 maggio – Rimango a casa anch’io ed insieme anche a mio figlio torniamo alla Fieber-Ambulanz di Bad Cannstatt per poter fare il test. Senza complicazioni ulteriori fanno il test solo a mia moglie e ci dicono di aspettare circa 48 ore per il risultato per email.
Penso che essendo a ridosso del fine settimana sicuramente se ne parlerà lunedì.
Lunedì 18 maggio – Aspettiamo ancora tutta la giornata il promesso risultato, ovviamente chiusi in casa per evitare un potenziale contagio per gli altri. Non c’è numero telefonico o contatto internet da sollecitare.
Martedì 19 maggio – Irresponsabilmente vado al Fieber-Ambulanz per avere informazioni. Mi rimbalzano dicendo che dobbiamo aspettare a casa il risultato che sarà inviato.
Mercoledì 20 maggio – Incazzato come una iena ritorno al Fieber-Ambulanz per chiedere. Mi rispondono ancora che devo aspettare a casa e che “forse” se il risultato è negativo non viene comunicato nulla. Il ragazzo allo sportello che continuava a scusarsi, ripetendo che non può fare nulla e che non sa nulla, ha scoperto quanto possa gridare una persona veramente incazzata. Ma inutilmente visto che siamo ancora a casa con i sintomi sempre uguali e senza risposta.
Giovedì 21 maggio – Festa tutto chiuso.
Venerdì 22 maggio – Vado dalla nostra dottoressa, parla anche italiano, si mette al telefono e telefona a tutti i laboratori di Stoccarda. Nessuno ha il tampone di mia moglie. Della Fieber-Ambulanz di Bad Cannstatt, il numero di telefono riportato sulla sua guida sul protocollo per i casi di Corona Virus, risulta inesistente, il sito internet indicato, inesistente. Fortuna vuole che un laboratorio gli svela il sistema più efficace per risolvere la situazione, un nuovo test direttamente al Robert Bosch Krankenhaus. Mi fa la richiesta per noi tre e ci andiamo. Un paio d’ore, tamponi e una nuova attesa. Entro la mattina seguente al massimo avremmo avuto il risultato.
Sabato 23 maggio – Finalmente abbiamo il risultato. Negativo.
È finita bene, per il momento, forse siamo stati sfortunati oppure abbiamo erroneamente aspettato troppo in attesa di una risposta che poi non è arrivata, con il senno di poi è sempre facile, ma in questi 10 giorni di quarantena preventiva abbiamo avuto modo di testare con mano il sistema sanitario tedesco in relazione a questo Virus.
In generale ho un giudizio estremamente positivo del sistema sanitario tedesco ma nello specifico sono rimasto molto deluso, della mancanza di informazioni generali e di istruzioni chiare su come comportarsi, dal “rimbalzarci” al Katharinenhospital, dalla gestione e dal “rimbalzarci” della Fieber-Ambulanz. Che non può essere aperto e chiuso senza una ragione, senza dare risposte ai probabili contagiati che potrebbero lavorare a contatto con centinaia di persone ogni giorno, senza avere un recapito telefonico o indirizzo internet, costringendoci ad andarci di persona per 4 volte. E se fossi stato infetto?
Forse sbaglio, ma ho avuto la sensazione molto netta che ci sia solo apparentemente un sistema e dei servizi finalizzati alla prevenzione ed al contenimento del contagio, ma nella sostanza non ci sia un reale interesse della Germania in tal senso. Magari è stata solo sfortuna, oppure è andata così per la cinica ma realistica consapevolezza dell’inevitabilità della diffusione del contagio. Io per primo, penso che, se troveranno il vaccino, in ogni caso passerà così tanto tempo che nel frattempo saremo stati già tutti infettati da questo virus, ma un servizio sanitario se c’è, deve dare delle risposte, non può essere solo un teatrino per infondere sicurezza ai molti che passano, vedono che c’è e quindi si sentono tranquilli che qualcuno sta facendo qualcosa per il problema. Se c’è deve funzionare per davvero.
Da questa esperienza estremamente negativa però voglio trarne un consiglio da condividere per chi si troverà nella mia stessa situazione.
Ricorda che in media, passano 5-6 giorni prima che una persona che ha contratto il virus manifesti i sintomi; il periodo di incubazione può però durare fino a 14 giorni.
Se hai alcuni di questi sintomi lievi, come febbre, tosse secca, spossatezza, indolenzimento e dolori muscolari, mal di gola, diarrea, congiuntivite, mal di testa, perdita del gusto o dell’olfatto, eruzione cutanea o scolorimento delle dita di piedi o mani. Oppure i sintomi siano gravi come difficoltà respiratoria o fiato corto, oppressione o dolore al petto, perdita della facoltà di parola o di movimento, chiama il tuo medico e fatti prescrivere il test, recati senza esitazione munito di tessera sanitaria al
Robert Bosch Krankenhaus – Auerbachstraße 110, 70376 Stuttgart
Ti faranno il test ed entro 24 ore ti telefoneranno in ogni caso per darti il risultato, sia che esso sia positivo che negativo. Chiedi sempre che ti rilascino un documento scritto in cui attestano il risultato, servirà per il tuo datore di lavoro. Speriamo bene per tutti noi.
Maurizio Palese