La Sindrome Metabolica
I consigli del Nutrizionista
La sindrome metabolica
La sindrome metabolica è un insieme di fattori di rischio correlati, di origine metabolica, associato a malattia cardiovascolare aterosclerotica.
L’aterosclerosi è una malattia vascolare cronica che causa tipicamente malattie del sistema cardiovascolare come infarto cardiaco, ischemia cerebrale oppure disturbi vascolari periferici.
La sindrome metabolica è caratterizzata da:
- Obesità addominale ovvero un accumulo di grasso viscerale;
- Dislipidemia aterogena: trigliceridi, LDL (lipoproteine contenenti apolipoproteina B, detto “colesterolo cattivo” alte e HDL basse (lipoproteine ad alta densità, detto “colesterolo buono”);
- Livelli di pressione arteriosa aumentati;
- Alterazioni del metabolismo glucidico (insulino-resistenza, alterata glicemia a digiuno, diabete).
La Federazione Internazionale di Diabetologia (IDF) ha fissato i seguenti criteri per stabilire la presenza di sindrome metabolica. Obesità centrale più due fattori sopra elencati. Nello specifico:
- Circonferenza vita superiore o uguale a 94 cm per gli uomini e 80 cm per le donne;
- Alterata glicemia a digiuno, superiore a 100 mg/dl;
- Valore dei Trigliceridi a digiuno superiore o uguale a 150 mg/dl;
- Colesterolo HDL inferiore a 40 mg/dl nelle donne e 50 mg/dl negli uomini;
- Pressione arteriosa superiore o uguale a 130/85 mm/Hg o terapia per ipertensione(pressione alta).
È fondamentale riconoscere la sindrome metabolica per identificare le persone a rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, trattando precocemente le singoli componenti.
Purtroppo la sindrome metabolica è stata correlata anche ad altre patologie come problemi epatici, ovaio policistico, diabete di tipo 2, dislipidemie e ipertensione arteriosa.
La soluzione? Ancora una volta uno stile di vita sano e in particolare una dieta che più che conteggiare le calorie possa “curare” tali disturbi ormonali attraverso un approccio terapeutico e funzionale dell’alimentazione (in tedesco Ernährungstherapie).
Dimagrire è importante, ma ancora più importante è la strada corretta per raggiungere tale obiettivo. Le diete dimagranti sono molteplici così come le mode alimentari, ma non sempre dimagrire significa guarire se il cambio dell’alimentazione, dieta e stile di vita non sono in grado di intervenire in maniera funzionale al trattamento di un disturbi ormonali specifici.
La correzione dello stile di vita, con un’alimentazione corretta e attività fisica dovrebbe favorire un calo ponderale del 7-10% e una correzione dei valori alterati. (Correzione delle alterazioni metaboliche come insulino-resistenza, glicemia a digiuno, pressione arteriosa, ecc. ecc.).
Francesco Fabrizi – Biologo Nutrizionista – Specialista in diabete e nutrizione clinica.
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